Attenzione prima di andare in piscina: ecco i casi in cui nuotare è assolutamente sconsigliato

La piscina rappresenta un luogo di svago, relax e attività fisica amato da adulti e bambini. Tuttavia, non in tutte le situazioni il nuoto risulta essere una scelta opportuna per la salute. Esistono circostanze specifiche in cui immergersi in acqua può essere rischioso o addirittura dannoso. È fondamentale conoscere tali controindicazioni per prevenire complicazioni e tutelare il benessere personale e collettivo.

Condizioni fisiche e patologie: quando evitare il nuoto

Pur essendo considerato uno sport completo e generalmente adatto a quasi tutti, il nuoto può risultare sconsigliato in presenza di alcune patologie o condizioni fisiche. Ad esempio, soggetti affetti da malattie cardiovascolari o respiratorie gravi devono valutare con il proprio medico il tipo di attività acquatica compatibile con la propria situazione.L’asma e le allergie, soprattutto nei bambini, possono essere aggravate dall’esposizione al cloro presente nelle piscine, una sostanza che in certi casi provoca irritazioni e crisi respiratorie.

  • Persone che soffrono di scoliosi grave: recenti studi evidenziano come il nuoto possa accentuare alcune deformità spinali.
  • Bambini e adulti soggetti a otite o frequenti infezioni otorinolaringoiatriche: l’acqua della piscina e il cloro possono favorire l’insorgenza e la recidiva di tali disturbi.
  • Chi ha ernie del disco deve evitare specifici stili (rana e delfino), poiché questi possono peggiorare la sintomatologia dolorosa.
  • La artrosi delle anche sconsiglia lo stile a rana.

In generale, prima di avviare un’attività natatoria, è buona pratica sottoporsi a una visita medico-sportiva per valutare rischi e benefici individuali.

Regole comportamentali e situazioni di rischio

Oltre alle controindicazioni mediche, alcune regole comportamentali sono fondamentali per la sicurezza in piscina:

  • Non entrare in acqua se si non ci si sente bene o si manifestano disturbi acuti come febbre, malessere generale o problemi gastroenterici.
  • Evita di nuotare a stomaco pieno, poiché la digestione può ridurre la concentrazione sanguigna nel cervello e provocare malori.
  • Abituati gradualmente alla temperatura dell’acqua per evitare shock termici, soprattutto se la piscina è molto fredda o calda.
  • Uscire immediatamente dall’acqua in caso di crampi: continuare a nuotare potrebbe risultare pericoloso.
  • Non affaticarsi fisicamente eccessivamente prima di entrare in acqua per ridurre il rischio di stanchezza o svenimenti.

La prudenza va osservata anche in ambienti naturali, come laghi e mare, dove fattori come profondità e condizioni meteorologiche possono aumentare i rischi di incidenti.

Igiene e contaminazioni: perché stare attenti

La piscina rappresenta un ambiente condiviso, dove il rispetto per le norme igieniche è essenziale per prevenire infezioni e patologie trasmissibili. Il Ministero della Salute raccomanda di fare sempre la doccia prima di entrare in acqua. Questo riduce la quantità di impurità e batteri che possono contaminare la vasca, limitando il rischio di infezioni cutanee, micotiche e verruche.

Chi ha lesioni cutanee aperte, dermatiti, malattie della pelle o infezioni non dovrebbe immergersi per evitare di aggravare la propria condizione e di diffondere patogeni nel bacino. Lo stesso vale per portatori di malattie contagiose come la gastroenterite virale, che può essere trasmessa attraverso l’acqua alla collettività.

Un’altra fonte di rischio è rappresentata da una scarsa manutenzione della piscina: livelli insufficienti di cloro e filtri mal funzionanti possono facilitare la proliferazione di batteri, Legionella e altri agenti infettivi, con possibili conseguenze anche gravi per i frequentatori più vulnerabili.

Infortuni, tecniche errate e stili sconsigliati

Pur essendo lo sport che, più di altri, limita le sollecitazioni articolari, il nuoto può causare piccoli infortuni se eseguito scorrettamente. La probabilità di danni muscolari aumenta quando si praticano stili non idonei al proprio stato fisico o si utilizzano attrezzature che aumentano la resistenza dell’acqua senza avere una tecnica corretta.

  • Lesioni alle spalle possono verificarsi nei nuotatori che percorrono grandi chilometraggi o utilizzano ripetutamente movimenti errati.
  • La stanchezza intensa riduce la coordinazione, espone a colpi di freddo e aumenta la possibilità di crampi, incidenti o annegamento, specialmente in chi non ha sufficiente controllo della propria resistenza.
  • L’uso improprio di palette, pinne e altri strumenti può sollecitare eccessivamente muscoli e articolazioni non abituati a carichi supplementari.

Adottare una buona tecnica, rispettare i tempi di recupero e non sopravvalutare le proprie capacità sono regole d’oro per prevenire spiacevoli conseguenze. È essenziale anche non nuotare mai da soli, soprattutto in acque profonde o in assenza di adeguato servizio di salvataggio.

In sintesi, anche uno sport considerato sano e sicuro come il nuoto in piscina può presentare situazioni di rischio che è indispensabile conoscere e valutare. Sottoporsi a controlli medici, rispettare le regole di igiene, praticare con cautela e scegliere uno stile di nuoto compatibile con la propria condizione fisica permettono di godere dei benefici dell’acqua senza mettere a repentaglio la salute. Ogni individuo deve essere consapevole dei propri limiti, informarsi sulle controindicazioni e ascoltare i segnali del corpo: solo così il nuoto si trasforma in un vero alleato del benessere.

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