Negli ultimi anni il problema delle polveri sottili ha assunto in Italia una dimensione di vera emergenza sanitaria, specialmente nelle grandi aree urbane e nella Pianura Padana. Secondo il più recente rapporto di ISDE Italia, nel 2025 già 18 città italiane hanno superato i limiti annui stabiliti dalla legge per i principali inquinanti atmosferici, tra cui PM10, PM2.5 e biossido di azoto, con rilevanti conseguenze sulla salute collettiva. Questi fenomeni sono strettamente associati al traffico veicolare, al riscaldamento domestico e alle attività industriali, e la loro incidenza continua a crescere, mettendo in pericolo in particolare le fasce più vulnerabili della popolazione.
I gruppi più esposti ai rischi delle polveri sottili
Le persone più a rischio dagli effetti negativi delle polveri sottili sono:
- Bambini e neonati, per la maggiore sensibilità dell’apparato respiratorio e l’esposizione in fase di sviluppo
- Donne in gravidanza, esposte a un aumento di rischi per il feto e complicazioni gestazionali
- Anziani, spesso portatori di patologie croniche e con sistema immunitario meno efficiente
- Persone affette da malattie respiratorie o cardiovascolari, come bronchite cronica, asma, BPCO, insufficienza cardiaca, per la facilità con cui le particelle fini penetrano fino agli alveoli polmonari e nel sangue
- Individui allergici o con sistema immunitario indebolito
Questi soggetti possono presentare un aggravamento dei sintomi in seguito all’esposizione, con rischi concreti di riacutizzazioni, accessi al pronto soccorso e, nei casi peggiori, mortalità precoce legata a complicanze cardio-respiratorie. Vanno considerati inoltre i lavoratori esposti in modo continuativo all’esterno, come personale della raccolta rifiuti, vigili urbani o autisti, che hanno maggiore probabilità di inalare quantità rilevanti di PM10/PM2.5.
Come proteggersi efficacemente: le strategie raccomandate
Per ridurre in modo concreto i rischi per la salute nei periodi di alta concentrazione di polveri sottili, le principali società scientifiche e ambientali italiane indicano una serie di misure preventive:
- Evitare l’attività fisica intensa all’aperto nelle giornate di picco, poiché l’aumento della frequenza respiratoria favorisce l’inalazione profonda delle particelle inquinanti
- Limitare il tempo trascorso fuori casa, soprattutto durante le ore centrali della giornata quando la concentrazione degli inquinanti raggiunge i massimi livelli
- Tenere chiuse porte e finestre durante i picchi, aerando gli ambienti domestici preferibilmente al mattino presto o tarda sera, quando i livelli di PM sono più bassi
- Utilizzare mascherine certificate EN149 con filtro FFP2 o FFP3, in grado di bloccare efficacemente l’ingresso delle particelle fini (le semplici mascherine chirurgiche non sono efficaci contro il PM10)
- Spostarsi il meno possibile con mezzi propri e preferire trasporti pubblici o modalità sostenibili, riducendo così il traffico e le emissioni
- Monitorare i livelli di inquinamento attraverso app ufficiali o i siti delle ARPA regionali
- Programmare le attività esterne fuori dai picchi di affollamento del traffico o in giornate ventose, che favoriscono la dispersione degli inquinanti
- Mantenere sotto controllo i sintomi nei soggetti a rischio e rivolgersi tempestivamente al medico in caso di peggioramento respiratorio
Consigli dedicati per le categorie fragili
I bambini rappresentano una fascia particolarmente delicata: la raccomandazione, secondo i pediatri, è sì di garantire il movimento all’aperto ma evitando le aree a traffico elevato e limitando l’esposizione nei giorni più critici. Per gli anziani e i pazienti con patologie croniche, l’indicazione è di restare il più possibile in ambienti controllati e areati in modo corretto, preferendo la ventilazione naturale nelle ore meno inquinate. Le donne in gravidanza dovrebbero seguire le stesse cautele, osservando segnalazioni istituzionali e consultando regolarmente il proprio medico, soprattutto se compaiono sintomi come tosse persistente, difficoltà respiratorie o senso di affaticamento, che potrebbero essere peggiorati dall’esposizione.
Chi soffre di allergie deve prestare attenzione anche al combinarsi di polveri e pollini: è consigliato evitare il contatto diretto con animali e superfici polverose, nonché mantenere puliti gli ambienti domestici. Gli individui con malattie respiratorie croniche devono seguire scrupolosamente le terapie prescritte, effettuare controlli regolari e valutare con il medico l’opportunità di modificare l’esposizione anche in relazione alla stagionalità e ai livelli di smog documentati dalle agenzie regionali.
Impatto sulla salute pubblica e scenari futuri
L’aumento delle malattie respiratorie e cardiovascolari correlate all’inquinamento da polveri sottili è un tema di crescente preoccupazione sanitaria e sociale in Italia. Secondo i dati più recenti, le morti premature annualmente attribuibili a inquinamento atmosferico si attestano sulle decine di migliaia, con costi ingenti anche per il sistema sanitario nazionale. Report tecnici e direttive europee sempre più severe evidenziano come la materia particolata rappresenti oggi una delle principali minacce ambientali per la popolazione.
L’impegno delle amministrazioni locali si concretizza in ordinanze temporanee di blocco o limitazione del traffico, promozione della mobilità sostenibile, incentivazione del rinnovo del parco caldaie, rafforzamento del verde urbano e sensibilizzazione sui comportamenti virtuosi da adottare in caso di allerta smog. Nel medio e lungo termine, la strategia vincente resta la prevenzione, con investimenti pubblici in tecnologie pulite, gestione intelligente dei flussi urbani e diffusione capillare dell’informazione ai cittadini, in modo che ciascuno possa agire consapevolmente a tutela della propria salute e di quella collettiva.
Il tema delle polveri sottili richiede interventi strutturali e una maggiore attenzione da parte di tutti, con particolare attenzione alle categorie più fragili e alle buone pratiche individuali, perché prevenire i danni alla salute significa ridurre drasticamente l’impatto di una delle principali cause di mortalità evitabile nella società contemporanea.