Quante volte a settimana si può mangiare la pasta? Ecco cosa dicono i nutrizionisti

La pasta è uno degli alimenti simbolo della dieta italiana e mediterranea, apprezzata sia per il suo apporto energetico che per la versatilità in cucina. Negli ultimi anni, le domande più frequenti poste ai nutrizionisti riguardano proprio la frequenza con cui può essere consumata durante la settimana senza rischi per la salute e nel rispetto di uno stile alimentare bilanciato. Le risposte degli esperti fanno chiarezza e si fondano sulle attuali linee guida nutrizionali, sottolineando l’importanza del contesto dietetico individuale.

La pasta nella dieta mediterranea

La dieta mediterranea rappresenta uno dei modelli alimentari più studiati e raccomandati a livello globale per la prevenzione di numerose patologie croniche. In questo modello, i cereali (tra cui la pasta, il pane e il riso) occupano la base della piramide alimentare e sono previsti a consumo quotidiano. Secondo i nutrizionisti, la pasta non è soltanto un veicolo di carboidrati complessi a lento rilascio, ma fornisce anche **energia stabile**, *sazietà* e può essere arricchita con legumi, verdure e fonti proteiche leggere per un piatto unico bilanciato.
Secondo uno schema tipico di menù settimanale bilanciato in stile mediterraneo, gli alimenti a base di cereali vengono consumati ogni giorno, variando tra pasta, riso, pane e altri cereali integrali. Questo approccio permette di garantire un apporto costante di nutrienti essenziali e fibre.
Tuttavia, la quantità giornaliera di pasta e la sua frequenza settimanale sono influenzate da diversi fattori: il fabbisogno calorico individuale, il livello di attività fisica, l’età, il sesso e lo stato di salute complessivo della persona.

Quante volte a settimana mangiare pasta?

Le attuali raccomandazioni degli specialisti sono chiare: la pasta può essere consumata anche quotidianamente, purché inserita nel contesto di una dieta varia ed equilibrata, tenendo sotto controllo le porzioni e scegliendo spesso la versione integrale.
Secondo i dati delle più recenti linee guida italiane e internazionali, per un adulto sano che segue i principi della dieta mediterranea, una porzione di pasta (circa 70-80 grammi crudi) può essere consumata fino a una volta al giorno, alternando però con altri cereali come riso e orzo .
Molti nutrizionisti sottolineano che, se ben calibrata nel piano alimentare, la pasta non è affatto da demonizzare: anzi, è utile per mantenere il bilancio energetico, specialmente in chi pratica attività fisica regolare. Un consumo quotidiano può diventare però eccessivo in caso di sedentarietà, sovrappeso o diabete, dove si consiglia di limitarla a 2-4 volte a settimana .

Indicazioni dei LARN e personalizzazione

I LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti per la popolazione italiana) suggeriscono che circa il 45-60% dell’energia totale giornaliera dovrebbe provenire dai carboidrati, privilegiando quelli complessi come quelli contenuti nella pasta . Questo si traduce, per la maggior parte delle persone, nel consumare almeno due porzioni al giorno di alimenti a base di cereali.
In particolare:

  • Persone attive e sportivi amatoriali possono includere la pasta nei pasti principali fino a 5-7 volte a settimana, variando con altri cereali.
  • Chi conduce uno stile di vita sedentario può ridurre la frequenza a 3-4 volte a settimana per evitare un eccesso calorico.
  • In condizioni particolari (ad esempio diabete, sovrappeso o patologie metaboliche), la frequenza e la quantità devono essere sempre concordate con il nutrizionista.

Gli esperti concordano che il problema non deriva dalla frequenza in sé, ma spesso da:

  • Porzioni eccessive, soprattutto se abbinate a sughi molto calorici, grassi o ricchi di sale.
  • Scarso equilibrio tra pasta e altri alimenti come verdure, legumi e fonti proteiche magre.
  • Mancanza di varietà: scegliere anche cereali integrali, riso, farro, orzo e pane integrale.

Ruolo della pasta nell’attività sportiva

Per chi svolge attività fisica regolare, la pasta può essere consumata anche giornalmente grazie alla sua capacità di fornire glicogeno ai muscoli, migliorando la performance e il recupero . In questi casi, è fondamentale calibrare le porzioni in base all’intensità dell’allenamento e preferire condimenti leggeri, come verdure di stagione, olio extravergine di oliva e piccole quantità di formaggi freschi o pesce.

Pasta tutti i giorni: rischi e benefici

Consumare pasta quotidianamente non comporta rischi per la salute se le porzioni sono adeguate e la dieta è bilanciata. Alcuni possibili benefici includono:

  • Senso di sazietà duraturo e rilascio energetico graduale.
  • Facile digestibilità se condita correttamente.
  • Contributo all’assunzione giornaliera di fibre (specie nella versione integrale).

I rischi aumentano però se:

  • Si eccede nelle porzioni, oltre i 80-100 grammi a pasto.
  • La pasta è abbinata troppo spesso a condimenti grassi, insaccati, burro o panna.
  • Viene privilegiata esclusivamente quella raffinata a discapito di varianti più ricche di fibre e micronutrienti.

Per una scelta più sana, molti nutrizionisti raccomandano di alternare la pasta integrale e di condirla frequentemente con verdure di stagione, legumi e olio extravergine di oliva.

Consigli pratici dei nutrizionisti

Le principali società di nutrizione e i professionisti del settore suggeriscono alcune regole per scegliere e consumare la pasta correttamente:

  • Preferire la pasta di grano duro trafilata al bronzo e, quando possibile, integrare con pasta integrale per aumentare l’assunzione di fibre e micronutrienti.
  • Attenzione alle porzioni: per un adulto sano, 70-80 grammi sono sufficienti, mentre per bambini, adolescenti e sportivi la quantità può aumentare in funzione del fabbisogno calorico individuale.
  • Accompagnare sempre la pasta con abbondanti verdure e alternare le fonti di proteine (legumi, pesce, carni bianche, formaggi magri).
  • Limitare i condimenti ricchi di grassi saturi e sale. Meglio sughi semplici a base di pomodoro, olio extravergine di oliva, erbe aromatiche e verdure di stagione.
  • Non eliminare la pasta pensando di dimagrire più velocemente: la restrizione eccessiva può portare a squilibri nutrizionali e perdita di massa muscolare.

In conclusione, la pasta è un alimento perfettamente compatibile con una dieta sana e bilanciata. La frequenza di consumo ideale deve essere calibrata in base allo stile di vita, alle esigenze energetiche, alla salute metabolica e alle preferenze personali. Il segreto è la varietà, il controllo delle porzioni, la scelta dei condimenti e una costante personalizzazione del piano alimentare, eventualmente con la guida di un professionista.

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