Percepisci strani odori inesistenti? Ecco la parte nascosta del naso che potrebbe essere danneggiata

Percepire odori inesistenti è una condizione reale e complessa, che coinvolge il nostro sistema olfattivo e, in particolare, delle strutture nascoste localizzate in profondità nella cavità nasale. Questo fenomeno, chiamato scientificamente fantosmia, si presenta quando si avvertono odori che non sono causati da stimoli esterni: spesso si tratta di sentori sgradevoli come marcio, bruciato, chimico o putrefatto, anche in assenza di fonti reali o di presenze nell’ambiente circostante. L’esperienza può essere saltuaria o perdurare nel tempo, influenzando la qualità della vita e generando inquietudine.

Il meccanismo dell’olfatto e le cause nascoste

L’olfatto è regolato da un sofisticato insieme di recettori olfattivi situati nella parte superiore della cavità nasale, detta regione olfattiva. Questi recettori, veicolati da terminazioni nervose specifiche, trasmettono al cervello le informazioni sugli odori captati nell’aria: ogni molecola odorosa stimola una particolare combinazione di recettori, creando la percezione soggettiva dell’odore. Un danno, un’alterazione o una infiammazione di queste strutture può provocare anomalie nella percezione, dando luogo a fenomeni come la fantosmia.

Le cause più comuni che possono danneggiare questa parte nascosta del naso comprendono:

  • Infezioni delle vie respiratorie e dei seni paranasali (come il raffreddore, l’influenza, la sinusite o il COVID-19), che possono infiammare e compromettere temporaneamente o definitivamente la funzione olfattiva.
  • Traumi cranici, che possono ledere le terminazioni nervose responsabili della trasmissione degli stimoli olfattivi dalla cavità nasale al cervello.
  • Disturbi neurologici, tra cui il morbo di Parkinson, l’epilessia del lobo temporale, l’Alzheimer, e tumori cerebrali, che interferiscono con i processi di elaborazione olfattiva.
  • Effetti collaterali di farmaci e terapie, soprattutto quelle che agiscono sul sistema nervoso centrale, come radioterapia nella zona craniofacciale o alcuni psicofarmaci.
  • Emicrania olfattiva, una rara forma di emicrania che può precedere o accompagnare il mal di testa con la percezione di odori immaginari sgradevoli.

Fantosmia e altre alterazioni dell’olfatto

La fantosmia non va confusa con altri disturbi dell’olfatto come la anosmia (assenza di percezione degli odori) o disosmia (distorsione degli odori reali). Nel caso della fantosmia, gli odori sono completamente immaginari, senza alcuna sorgente identificabile nell’ambiente. Discorso diverso è quello della disosmia: qui l’odore esiste davvero, ma viene percepito in modo alterato, spesso come sgradevole anche quando innocuo.

Le allucinazioni olfattive possono essere sintomo o sequela di condizioni diverse; per esempio:

  • Epilepsia temporale: le convulsioni che originano nel lobo temporale possono produrre sensazioni vivide di odori sgradevoli come parte dell’aura pre-crisi.
  • Infezioni cerebrali da herpes: l’encefalite erpetica può indurre allucinazioni olfattive.
  • Carenze nutrizionali o epatite virale: anche alterazioni metaboliche possono talvolta indurre distorsioni olfattive.

La struttura nascosta: la regione olfattiva

La regione olfattiva si trova nella parte alta della cavità nasale, adiacente al margine superiore della fossa nasale e in prossimità della lamina cribosa, una sottile struttura ossea che separa la cavità nasale dal cervello. Qui transitano le fibre dei nervi olfattivi, che veicolano informazioni agli emisferi cerebrali dove vengono elaborate e riconosciute come odori specifici.

Come si danneggia questa zona

Un trauma può rompere o tagliare le fibre nervose, mentre infezioni importanti (come ascessi o sinusiti aggressive), tumori, malattie neurodegenerative e interventi chirurgici possono compromettere la funzione della regione olfattiva distruggendo i recettori o i collegamenti nervosi. Di particolare rilievo è il rischio di frattura dell’osso della lamina cribosa, capace di interrompere definitivamente la trasmissione olfattiva.

Non si tratta di un danno sempre visibile all’esterno: queste alterazioni sono interne e spesso trascurate finché non compaiono sintomi come la perdita parziale o totale dell’olfatto (anosmia) oppure la percezione di odori inesistenti.

Diagnosi e percorsi specialistici

Diagnosticare la fantosmia e i suoi correlati richiede il ricorso a specialisti: nella maggior parte dei casi, chi ne soffre fatica a riconoscere la natura del disturbo e potrebbe sottovalutarne la gravità. Una valutazione otorinolaringoiatrica, talvolta associata a una visita neurologica, è sempre necessaria se il sintomo persiste per più di alcune settimane, specialmente in assenza di condizioni evidenti come raffreddore o allergia.

Test e accertamenti

  • Esame obiettivo delle vie nasali e dei seni paranasali per escludere infezioni o polipi.
  • TAC o risonanza magnetica, se si sospettano tumori, fratture ossee o malattie neurodegenerative.
  • Test olfattivi standardizzati per valutare quantitativamente il deficit.
  • Consulto neurologico per approfondire il coinvolgimento cerebrale.

La gestione può prevedere terapie farmacologiche, chirurgiche e riabilitative, a seconda della causa identificata.

Quando preoccuparsi e cosa fare

La percezione di strani odori inesistenti rappresenta un campanello d’allarme, soprattutto se è persistente, si accompagna ad altri sintomi neurologici, o emerge dopo traumi o infezioni importanti. In questi casi è fondamentale non sottovalutare il problema e riferirlo al medico. Solo un’indagine approfondita può individuare eventuali danni alla zona nascosta del naso da cui dipende il funzionamento olfattivo: intervenire in tempo può prevenire complicanze a lungo termine, garantendo una migliore qualità della vita.

In conclusione, la capacità di percepire odori immaginari è spesso legata a alterazioni o danni della regione olfattiva della cavità nasale o dei relativi collegamenti al cervello. Identificare precocemente la causa permette di affrontare efficacemente il disturbo e di prevenire la progressione verso condizioni più gravi.

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