L’umidità presente nell’aria di un ambiente domestico viene catturata dal deumidificatore attraverso un processo fisico chiamato condensazione. Il funzionamento prevede che l’aria venga aspirata dalla stanza e fatta passare su una serpentina molto fredda, dove il vapore acqueo si trasforma in gocce d’acqua grazie all’abbassamento di temperatura. Questo processo consente di sottrarre l’acqua all’aria e restituire all’ambiente aria più secca e più leggera, migliorando notevolmente il comfort abitativo ed evitando problemi legati all’eccesso di umidità, come la formazione di muffe o condense sui muri.
Dove finiscono l’umidità e le gocce raccolte?
Una volta che l’umidità si è condensata sulle superfici fredde del deumidificatore, viene raccolta sotto forma di gocce in un serbatoio interno o vaschetta di raccolta. Questo contenitore è progettato per essere periodicamente svuotato dall’utente: la quantità di acqua che si produce dipende molto dal tasso di umidità presente nell’ambiente, dalla superficie della stanza e dal tempo di utilizzo dell’apparecchio. In alternativa, molti modelli di deumidificatore sono dotati di un pratico tubo di scarico che consente il drenaggio continuo della condensa direttamente in uno scarico o in un recipiente più capiente, evitando la necessità di svuotamenti manuali frequenti.
Serbatoio interno e sistema di sicurezza
Il serbatoio interno (o vaschetta) rappresenta la destinazione finale delle gocce d’acqua raccolte dal deumidificatore, a meno che non sia collegato il tubo di scarico. Al momento del riempimento, un sistema di sicurezza (solitamente composto da un galleggiante che aziona un microinterruttore) blocca automaticamente il funzionamento dell’apparecchio per evitare fuoriuscite d’acqua e danni all’ambiente domestico. Questa precauzione è fondamentale per garantire un uso sicuro e pratico. In caso di malfunzionamento di questo sistema, può succedere che l’acqua continui ad accumularsi oltre la capacità del serbatoio e debordi verso il pavimento, motivo per cui è importante una regolare manutenzione dell’apparecchio.
Scarico esterno della condensa
Molti modelli, soprattutto quelli di fascia medio-alta o pensati per ambienti particolarmente umidi, permettono di collegare un tubo di scarico alla vaschetta. Questo tubo può convogliare l’acqua:
La possibilità di evitare lo svuotamento manuale rappresenta uno dei vantaggi principali dell’uso del tubo di scarico, soprattutto in ambienti molto umidi o in presenza di grandi volumi da trattare. È importante però garantire che il tubo non sia immerso completamente nell’acqua della tanica o di altri recipienti, per evitare il riflusso e un drenaggio inadeguato.
Destinazione dell’acqua raccolta
L’acqua raccolta dal deumidificatore è tecnicamente una “acqua distillata”, ossia priva di sali e impurità, poiché deriva dalla condensazione del vapore presente nell’aria. Tuttavia, prima di considerarla per usi alternativi, come l’acqua per il ferro da stiro o per innaffiare le piante, è bene ricordare che potrebbe contenere tracce di polveri, sporcizia o residui derivati dai componenti interni del deumidificatore, o da eventuali muffe e batteri presenti nell’aria.
Solitamente questa acqua viene semplicemente gettata nel normale scarico, ma alcuni la raccolgono per impieghi come:
Non è invece consigliato, in assenza di trattamenti aggiuntivi, utilizzare questa acqua per scopi alimentari, poiché potrebbe contenere microinquinanti o residui non filtrabili semplicemente.
Cosa succede all’umidità aspirata?
Il ciclo di funzionamento del deumidificatore si basa quindi sulla rimozione dell’umidità sotto forma gassosa dall’aria e la sua successiva conversione in acqua liquida, raccolta e smaltita fuori dalla stanza. L’aria, una volta privata di una parte del suo contenuto di vapore acqueo, viene reimessa in circolo nell’ambiente, risultando più asciutta e generalmente anche più fresca, grazie all’energia assorbita dal processo di condensazione.
Questo continuo scambio consente di ridurre progressivamente il tasso di umidità relativa fino a raggiungere il livello impostato dall’utente o quello impostato di fabbrica, mantenendo l’ambiente salubre e più confortevole. Eventuali odori di umido, muffa e la formazione di condense sui muri si riducono sensibilmente con l’uso regolare del deumidificatore.
Il deumidificatore rispetto al condizionatore
A differenza di un normale condizionatore d’aria, il deumidificatore concentra la propria azione sulla rimozione dell’umidità piuttosto che sul raffreddamento dell’aria. Tuttavia, molti condizionatori d’aria moderni integrano una funzione di deumidificazione che opera secondo il medesimo principio—raccogliendo l’umidità in una vaschetta o scaricandola all’esterno attraverso un tubo.
In entrambi i casi, l’acqua raccolta è un “prodotto di scarto” del processo di raffreddamento della serpentina, e la corretta gestione dello smaltimento di questa acqua è essenziale sia per evitare perdite e problemi di igiene, sia per il buon funzionamento dell’apparecchio.
Manutenzione e raccomandazioni d’uso
Per garantire che il deumidificatore lavori sempre in modo efficiente e sicuro, è bene osservare alcune regole di manutenzione:
In ambienti molto umidi o poco ventilati, è utile considerare un sistema di drenaggio continuo tramite tubo, così da liberarsi dall’incombenza dello svuotamento manuale e garantire un funzionamento prolungato e senza intoppi.
Per concludere, tutta l’umidità raccolta dal deumidificatore viene trasformata in acqua liquida e convogliata in una vaschetta o indirizzata verso uno scarico, da cui può essere successivamente smaltita in maniera sicura e igienica. Saper gestire correttamente questo processo è fondamentale per trarre il massimo beneficio dall’uso dell’apparecchio e prevenire spiacevoli inconvenienti domestici.