Oro o dollari: ecco la scelta da fare secondo gli esperti del mercato valutario

Nel panorama attuale degli investimenti, oro e dollaro rappresentano due delle scelte più discusse e strategiche per preservare valore e gestire i rischi di mercato. Secondo gli esperti del mercato valutario, la scelta tra questi due asset richiede una valutazione attenta dei fattori economici e geopolitici che influenzano le loro quotazioni, nonché delle diverse esigenze di portafoglio degli investitori. Negli ultimi anni, numerose dinamiche hanno modificato l’equilibrio tra questi due strumenti, rendendo il loro confronto particolarmente rilevante sia per i risparmiatori individuali sia per gli operatori istituzionali.

L’oro: record storici e bene rifugio per eccellenza

L’oro ha storicamente rappresentato un bene rifugio nelle fasi di incertezza, battendo spesso le performance dei mercati azionari e obbligazionari nei periodi di crisi. Nel 2025, il metallo prezioso si è distinto per nuovi massimi storici, con quotazioni che hanno superato i 2.800 dollari per oncia all’inizio dell’anno e una crescita superiore al 7% solo nel mese di gennaio. Analisti e tecnici di mercato, come il membro del consiglio Siat Eugenio Sartorelli, hanno sottolineato come la volatilità implicita in aumento non abbia scoraggiato la domanda, a testimonianza di una solida fiducia rialzista sull’asset.

Le previsioni per l’oro nel 2025 restano largamente positive, con la “forbice” delle aspettative che si estende tra i 2.000 e i 3.000 dollari per oncia, e con una media collocata intorno ai 2.500 dollari. Diversi fattori contribuiscono a questa visione: le tensioni geopolitiche (come i conflitti in Ucraina e Israele), una domanda crescente da parte delle economie asiatiche, e l’interesse delle banche centrali sono elementi chiave segnalati dagli specialisti. Inoltre, l’inflazione persistente e le incertezze sulle politiche dei tassi di interesse della Federal Reserve americana continuano a rivestire un ruolo centrale nella domanda di oro.

Il dollaro USA: riserva di valore e punto di riferimento globale

Anche il dollaro statunitense resta al centro delle strategie di investimento mondiali, confermandosi la valuta di riserva globale per eccellenza. Storicamente, la forza del dollaro e il valore dell’oro hanno mostrato una relazione inversa: quando il dollaro si rafforza, il prezzo dell’oro tende a indebolirsi, e viceversa. Questa dinamica è dovuta al fatto che l’oro viene quotato principalmente in dollari e, quindi, le fluttuazioni della valuta americana incidono in modo diretto sul suo prezzo nei mercati internazionali.

Tuttavia, gli esperti avvertono che questa correlazione non è sempre perfetta. In determinati periodi, come ad esempio durante crisi finanziarie o eventi geopolitici gravi, entrambi gli asset possono rafforzarsi simultaneamente, poiché gli investitori ricercano sicurezza e liquidità. La stabilità del dollaro, come sottolineato dagli analisti, riduce la necessità di rifugiarsi nell’oro, spostando l’interesse verso gli asset liquidi denominati nella moneta statunitense.

Quali fattori determinano la scelta?

La decisione tra investire in oro o in dollari, secondo il consenso degli specialisti, dipende dall’analisi di alcuni parametri macroeconomici e dalla percezione del rischio del singolo investitore. Tra i principali:

  • Andamento dei tassi d’interesse: Tassi in crescita rafforzano il dollaro e rendono meno appetibile l’oro, che non offre rendimenti.
  • Inflazione: Un’inflazione elevata, se percepita come duratura, favorisce la domanda di oro che storicamente protegge dal calo del potere d’acquisto delle valute.
  • Sforzo delle banche centrali: Gli acquisti o le vendite di oro da parte delle principali banche mondiali influenzano direttamente il prezzo del metallo prezioso.
  • Conflitti e instabilità geopolitica: In situazioni di tensione internazionale, aumentano i flussi verso gli asset rifugio come oro e, in parte, dollaro.
  • Domanda industriale e retail: Un aumento della domanda fisica nei mercati emergenti, Cina in particolare, sostiene le quotazioni dell’oro.

Questi fattori si intrecciano spesso in modo complesso. Le elezioni presidenziali negli USA e le scelte di politica monetaria della Federal Reserve sono elementi capaci di spostare rapidamente gli equilibri tra i due asset. Gli esperti raccomandano pertanto di monitorare costantemente le notizie e i dati economici prioritari per valutare eventuali ribilanciamenti del portafoglio.

Consigli degli esperti e strategie operative

Tra gli addetti ai lavori del mercato valutario si rilevano diverse scuole di pensiero ma un unico comune denominatore: la diversificazione. Gli investitori tendono a non scegliere esclusivamente tra oro e dollaro, ma preferiscono una strategia bilanciata che consenta di sfruttare i punti di forza di entrambi gli strumenti. Gli esperti suggeriscono alcune possibili strategie:

  • Acquisto progressivo di oro nei momenti di debolezza del dollaro, soprattutto quando vi è incertezza sui tassi d’interesse o su scenari politici internazionali.
  • Espansione delle posizioni in liquidità o titoli denominati in dollari se si prevede una normalizzazione dei tassi o una ripresa dell’economia statunitense.
  • Allocazione dinamica con un’esposizione flessibile a oro e dollari, ridefinita periodicamente in base alle evoluzioni di mercato.
  • Utilizzo di strumenti derivati (opzioni e future) per proteggersi dalla volatilità attesa sull’oro o sulle valute.

Oro fisico o finanziario?

Un altro aspetto sottolineato dagli esperti riguarda la modalità di investimento in oro: lingotti e monete restano soluzioni privilegiate da chi desidera possedere un bene fisico, mentre gli ETF sull’oro permettono una maggiore liquidità e semplicità operativa per l’investitore moderno, con la possibilità di accedere alle performance del mercato senza i rischi legati alla custodia. Per chi preferisce diversificare ulteriormente, vengono consigliate anche azioni di società minerarie o fondi tematici legati all’estrazione del metallo prezioso.

Scenari futuri e possibili evoluzioni

Guardando ai prossimi mesi, il dibattito tra oro e dollaro verrà probabilmente acuito dall’impatto di alcuni driver. La transizione energetica, le nuove politiche monetarie delle banche centrali e l’evoluzione della crescita economica globale potranno rafforzare la domanda sia per il dollaro sia per l’oro, seppur per motivazioni differenti. Alcuni osservatori sottolineano che un aumento consistente della domanda asiatica, soprattutto dalla Cina, potrebbe contribuire al raggiungimento di nuovi record per il metallo prezioso, mentre un eventuale ritorno a una stretta monetaria da parte della FED favorirebbe un rafforzamento strutturale della valuta americana.

La natura storica dell’oro come deposito di valore continuerà a essere centrale nei portafogli ben diversificati, mentre la funzione di scambio globale del dollaro ne garantirà la rilevanza nei flussi di capitale tra le principali economie mondiali.

Infine, gli esperti del mercato valutario invitano alla prudenza: né oro né dollaro sono scevre da rischi di volatilità e improvvisi cambiamenti di scenario. La raccomandazione dominante rimane quella di affiancare strumenti di analisi tecnica e fondamentale per adattare continuamente la propria strategia di investimento ai mutamenti del contesto globale.

Lascia un commento