Nel contesto finanziario attuale, il valore dell’argento usato sta suscitando crescente interesse tra chi possiede vecchi monili, posate, cornici e altri oggetti in questo prezioso metallo. Il rincaro generale delle materie prime e l’aumento dell’attenzione verso gli investimenti alternativi hanno determinato una fase di forte domanda e prezzi dinamici. Ma quanto valgono realmente questi oggetti? Il mercato si basa su diverse variabili: le quotazioni di borsa, la purezza dei manufatti, la presenza di altri materiali e il canale di vendita scelto. Analizzare questi fattori è essenziale per comprendere il prezzo reale dei vecchi monili d’argento.
Le quotazioni dell’argento nel 2025: uno sguardo ai dati
Secondo le recenti rilevazioni, il prezzo dell’argento ha mostrato una significativa crescita negli ultimi dodici mesi. Al 18 luglio 2025, il prezzo spot ha raggiunto 38,16 dollari per oncia, segnando un aumento di oltre il 20% rispetto all’anno precedente. Nel mese di luglio, il prezzo si è attestato in una fascia compresa tra i 37,79 e i 38,16 dollari, con oscillazioni giornaliere residue ma con una chiara tendenza rialzista. Le previsioni suggeriscono possibili ulteriori incrementi in futuro, potenzialmente fino a 42,05 dollari entro un anno.
Se si traduce il valore per oncia in euro e poi al grammo, considerando il cambio del dollaro contro la moneta europea e le commissioni di mercato, in Italia per il metallo puro 999 il prezzo di mercato si aggira attorno ai 0,52 euro per grammo. È però importante ricordare che queste quotazioni si riferiscono sempre all’argento puro trattato sui mercati internazionali e non direttamente ai vecchi monili di uso quotidiano, che spesso presentano una purezza inferiore.
La purezza dell’argento: 800, 925 o 999?
Non tutti i manufatti in argento sono uguali. I vecchi oggetti, siano essi gioielli, cornici o posate, sono quasi sempre realizzati con leghe meno pure rispetto all’argento quotato in borsa. In Italia, le due leghe più diffuse sono:
- Argento 800: contiene l’80% di argento puro e il restante 20% di altri metalli (predominantemente rame). Tipico di posate, vassoi, oggettistica d’epoca.
- Argento 925 (detto anche Sterling): più utilizzato nella gioielleria, contiene il 92,5% di argento puro.
L’argento 999 (“fine silver”) è solitamente riservato a lingotti o monete da investimento e non si trova con frequenza tra i monili usati. Pertanto, il prezzo di acquisto dell’argento usato viene calcolato sulla base della titolazione specifica e non sul valore puro di mercato. Per esempio, se il prezzo del metallo puro è di 0,52 euro al grammo, un oggetto in argento 800, a parità di peso, varrà circa il 20% in meno rispetto allo stesso oggetto in 925.
Spesso i vecchi monili riportano un marchio che indica la purezza: il numero “800”, “835”, “925” inciso su una parte nascosta del gioiello o dell’oggetto permette una rapida identificazione. In assenza di marchi, occorre affidarsi a test chimici o magnetici svolti da operatori specializzati.
Il calcolo concreto del valore dei vecchi monili
Per determinare quanto possa valere davvero un bene usato in argento, è necessario seguire alcuni passaggi:
- Peso effettivo: l’oggetto va pesato con una bilancia precisa, al netto di eventuali pietre, parti in metallo non argento o decorazioni.
- Purezza: una volta identificata la titolazione, si calcola la quantità di argento contenuta (ad esempio, una collana da 100 grammi in argento 800 contiene effettivamente 80 grammi di argento puro).
- Quotazione: si moltiplicano i grammi di argento puro per il valore corrente al grammo.
Tuttavia, questo calcolo rappresenta solo il valore teorico. Nella realtà commerciale bisogna tenere conto di alcuni importanti aggiustamenti:
- Margini di rivendita: negozi, compro oro e operatori trattengono solitamente una commissione per le spese di rifusione, analisi e margine d’impresa. Tali margini possono andare dal 15% fino anche al 30% rispetto alla quotazione massima.
- Condizioni dell’oggetto: monili particolarmente antichi o esemplari di pregio possono, talvolta, spuntare prezzi più alti rispetto al semplice valore del metallo. Al contrario, oggetti danneggiati subiscono ulteriori ribassi.
- Canale di vendita: la cessione presso operatori professionali, aste o siti specializzati consente talvolta di spuntare condizioni più vantaggiose rispetto a negozi generalisti di compro oro, anche se i tempi possono essere più lunghi.
Secondo alcuni esperti di settore, il valore riconosciuto effettivo per i monili d’argento usati si attesta, nella maggioranza dei casi, tra 0,30 e 0,42 euro a grammo per oggetti in argento 800 e tra 0,38 e 0,47 euro a grammo per argento 925 (valori arrotondati e soggetti a volatilità giornaliera). Questi valori sono strettamente legati all’andamento della quotazione mondiale e alle strategie commerciali dei singoli operatori.
Suggerimenti per ottenere la miglior valutazione dell’argento usato
Vendere vecchi oggetti in argento è una prassi diffusa, ma non sempre i proprietari ottengono il massimo possibile dal proprio patrimonio, spesso per inesperienza o fretta.
Gli errori più comuni che riducono il valore percepito sono:
- Accettare la prima offerta disponibile: converrebbe sempre confrontare almeno due o tre valutazioni diverse, poiché ogni operatore pratica margini differenti.
- Ignorare il peso preciso: la differenza di pochi grammi può, su grandi quantità o vecchie posaterie, tradursi in decine di euro.
- Non verificare la purezza dell’oggetto: la titolazione inferiore può generare aspettative errate. Meglio esigere, ove possibile, una valutazione precisa anche mediante test professionali.
- Dimenticare il valore storico o artistico: spesso oggetti firmati, appartenenti a particolari epoche o marchi di pregio possono valere più del peso dell’argento presente, specie tra i collezionisti e nelle aste specializzate.
Prima della vendita conviene quindi:
- Documentarsi sulle quotazioni internazionali dell’argento e calcolare il valore teorico.
- Pesare con precisione i propri oggetti.
- Rivolgersi a operatori affidabili e chiedere sempre una valutazione senza impegno.
- Valutare la possibilità di vendere presso case d’asta o a privati, nel caso di oggetti di pregio o storici.
Oggi, con quotazioni dell’argento in salita, il mercato dei monili usati è particolarmente vivace. Tuttavia, le oscillazioni rapide dei prezzi e la forte differenziazione della domanda richiedono massima attenzione e conoscenza per evitare svendite improprie. Il consiglio è di muoversi con calma, approfondire ogni elemento legato alla purezza e alla valutazione commerciale e, dove possibile, farsi assistere da esperti per massimizzare il valore dei propri oggetti.